MaggioFest

MaggioFest - Spazio Tre

MAGGIOfest 2012

Scena d'autunno 2012

Scena d'autunno 2012 - Spazio Tre

SCENA D'AUTUNNO 2012

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SPAZIO TRE- UNIVERSITA' DEGLI STUDI TERAMO

SPAZIO TRE- UNIVERSITA' DEGLI STUDI TERAMO - Spazio Tre

Sala Conferenze Facolta' di Scienze della comunicazione Campus Coste Sant’Agostino

 TEATRO DI CONFINE E NUOVE DRAMMATURGIE Under 40

Progetto di didattica teatrale del corso di Laboratorio di Comunicazione Teatrale

Mercoledì 22 aprile ore 21,00

Sala Conferenze Facolta' di Scienze della comunicazione - Campus Coste Sant’Agostino

 La Mite

Liberamente tratto dal racconto di Fëdor Dostoevskij

 

adattamento e regia César Brie

in scena Clelia Cicero e Daniele Cavone Felicioni

bambola ralizzata da Tiziano Fario

musiche originali Pietro Traldi

costumi Elisa Alberghi

scene Roberto Spinacci

disegno luci Sergio Taddo Taddei

produzione Teatro Presente

 

“Finché lei è qui va ancora tutto bene, posso andare a guardarla ogni istante, ma domani che la porteranno via, come farò a rimanere da solo?”

Questa disperata domanda inizia il racconto della vicenda di “La mite”.

A raccontarci la storia è lui, l’usuraio, l’uomo del banco dei pegni che poco prima aveva sposato una ragazza buona e mite, e ora cerca una ragione che spieghi la sua prematura scomparsa.

I due sono in scena senza separarsi mai in un dialogo di azioni e parole.

Lui cerca di capire l’accaduto, torna indietro, ricorda, si confonde, capisce, sale dolorosamente verso la coscienza di ciò che ha scatenato, provocato.

Lei lo aiuta a ricostruire, descrive i fatti, aggiunge, conferma, tace. E’ morta, non può argomentare, ragionare o giustificare. E’ la sua memoria, la sua vittima, la sua colpa, il suo amore ferito, il suo silenzio.   César Brie

 

 

Questo spettacolo è la bellezza che salverà il mondo. Perchè Dostoevskij è Dostoevskij e César Brie è César Brie. Non mi è mai capitato di uscire da teatro con le lacrime agli occhi. C’è sempre una prima volta(...). Mi voglio tenere stretto Dostoevskij. Non lo voglio lasciare. Grazie per averlo riportato in vita. Clelia Cicero e Daniele Cavone Felicioni sono stati bravissimi.”

Clizia Gurrado – Portami a teatro

 

 

“Uno spettacolo fisico: contrasti, teste che si strofinano, braccia che si serrano, s'aggrappano, si lasciano cadere. Un' opera in bilico tra male e bene, colpa e pietà, segnata dall'insostenibile incapacità di amare.”

 

Vincenzo Sardelli – Fogli, Studi Cattolici 

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SPAZIO TRE             Università degli Studi  di Teramo 

 

TEATRO DI CONFINE E NUOVE DRAMMATURGIE

Under 40

Progetto di didattica teatrale del corso di Laboratorio di Comunicazione Teatrale

Mercoledì 29 aprile ore 21,00

Sala Conferenze Facoltà di Scienze della comunicazione 

Campus Coste Sant’Agostino

 

  “E' stato così”

di Natalia Ginzburg

 Adattamento ,regia, interpretazione Serena Mattace Raso

 

 Tardi. Lei non riesce a dormire, lui sì. Lui partirà domani, lei no.  E rimarrà sola,  una donna sola. Da una simile angoscia nasce il flusso di parole di lei. E non solo. In assenza del marito, lei ricorda i motivi che l' hanno spinta a considerare il suo matrimonio un fallimento. Ed è nel dipanarsi della storia del loro matrimonio, nel dramma della delusione dovuta ai continui tradimenti di lui, nell' abisso della perdita dell'unica figlia, che ci avviciniamo vorticosamente al “ pozzo buio buio" che lei ha dentro e, spaventosamente, “comprendiamo”.

 

Serena Mattace Raso, attrice diplomata all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, prima classificata al concorso teatrale femminile “La parola e il Gesto”, ha lavorato con: Spazio Tre in “Orsolina, un processo per stregoneria nel teramano nell’A.D. 1612” per la regia di Silvio Araclio; Teatro Stabile Abruzzese in  “Non ti conosco più” di A. De Benedetti per la regia di Gigi Proietti; Teatro Greco di Siracusa in “Le Troiane” di Euripide per la regia di Mario Gas; “Lisistrata” di Aristofane per la regia di Mauro Avogadro; “Dona Flor e i suoi due mariti” per la regia di Emanuela Giordano; “Romeo e Giulietta” di Shakespeare per la regia di Giuseppe Marini; Valerio Binasco come assistente alla regia in “Cara professoressa” e con Silvio Araclio come  aiutoregista ne “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi. Con “Una notte” esordisce come regista.

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SPAZIO TRE                                       Università degli Studi di Teramo 

TEATRO DI CONFINE E NUOVE DRAMMATURGIE

Under 40

Progetto di didattica teatrale del corso di Laboratorio di Comunicazione Teatrale

Mercoledì 13 maggio ore 21,00

Sala Conferenze Facoltà di Scienze della comunicazione 

Campus Coste Sant’Agostino

 

”il Sindaco”

 

di

Flora Farina

con

Angelo  Tanzi

 

musiche Vito Quaranta  -  scene e luci Gianluigi Carbonara  -  progetto grafico Titti Lastilla

aiuto regia Vera Anelli  -  organizzazione Annamaria Carella

regia  Angelo Tanzi

 

 

Il sindaco. Una suggestione, una musica.

Poco più di dieci anni fa, una nave carica di profughi kurdi finisce il suo viaggio sulle coste di un piccolo paese della Calabria. Paese che diventa l’emblema di una condizione comune a molti altri paesi del sud Italia.

Gerardo, “il sindaco”, è il protagonista dello spettacolo. E’ l’uomo che tutti noi vorremmo essere in una determinata situazione, colui che agisce con il cuore, che crede nel prossimo e nella sua buona fede, che si scopre forte della forza che gli ispirano le persone che ama.

E come succede nei luoghi del cuore, quello che nasce dalla buonafede, dall’onestà e dalla verità vince, riesce, ha un buon esito….talmente buono che viene universalmente riconosciuto, conclamato, acclamato. Applausi, discorsi, telefonate, sguardi amorosi.

A scandire i tempi di questo racconto - in bilico tra fatto di cronaca, allarme sociale ed esperienza umana – c’è il sogno. E come in un sogno, anche qui tutto è vero e tutto è finto. Tutto diventa possibile, plausibile, credibile, ma anche l’esatto contrario. Fino al risveglio, che è soprattutto presa di coscienza, e che svelerà la realtà in tutta la sua ineluttabile condizione.

Rimane la certezza di aver intravisto, tra divagazioni oniriche, platee immaginarie, sigarette e qualche gatto, il tentativo vero e reale di una sfida all’intolleranza e all’incapacità di capirsi.

(Angelo Tanzi)

La vicenda che Gerardo racconta è ispirata ai fatti avvenuti alla fine del secolo scorso a Badolato, piccolo paese della costa ionica calabrese, spopolato dall’emigrazione italiana del dopoguerra.

Nell’inverno del 1998 sulle coste limitrofe al paese si susseguirono sbarchi di profughi provenienti dal Kurdistan turco. L’allora sindaco decise  di non ignorare quell’evento e di usarlo per ridare vita alla sua comunità. Aprì le case disabitate dei centri storici alle famiglie appena sbarcate dando vita così a una realtà multiculturale del tutto inusitata nel panorama italiano. Per i calabresi volle dire vedere i loro paesi di nuovo in vita, recuperare tradizioni di cui si stava perdendo la memoria e trovarsi all’improvviso al centro di un gran fragore mediatico e di una risonanza internazionale. Dopo alcuni anni tuttavia Badolato subisce un secondo spopolamento, data la grande povertà del territorio e la difficoltà di gestire la situazione. L’esperienza segna comunque l’intero paese, che decide di prendere lo status di “paese aperto”, in cui profughi e migranti, anche solo per riprendere fiato, possono sostare e essere accolti. In attesa che una nuova comunità si aggreghi di nuovo, magari questa volta per sempre.

 

Flora Farina (Roma 29/09/1974) Laureata con lode in Storia e critica del cinema presso la facoltà di Lettere dell’università La Sapienza di Roma. Dal 1991 al 1992 collabora come giornalista con alcune emittenti e giornali locali. Frequenta negli anni di università un corso di scrittura creativa. Inizia la sua attività teatrale come aiuto regista lavorando con registi quali Marco Mattolini, Giuseppe Patroni Griffi, Marco Sciaccaluga, Paolo Villaggio, Sergio Castellitto, Gianfranco Mingozzi, Piero Maccarinelli. Nel 1998 inizia a scrivere per il teatro debuttando al Festival di Todi con “Zota, la notte delle matite spezzate”. Nel 2005 fonda con il suo gruppo l’associazione culturale Teatroblue con cui mette in scena drammaturgie e testi originali. I suoi testi partono spesso da testimonianze, diari, memorie o opere di poesia per un teatro civile, affrontato usando meccanismi, dinamiche e analogie della dimensione onirica.

 

Angelo Tanzi

Nasce a Bari. Nel 1992 si trasferisce a Roma per frequentare la scuola di recitazione “La Scaletta”. Continua il suo percorso formativo studiando con: Tapa Sudana, Eugenio Barba, Jilles Coullet, Laura Curino, Enrique Pardo, Claudio Di Palma, Elena Bucci, Marco Sgrosso, Teatrino Clandestino, Danio Manfredini e altri.

Alterna alla prevalente attività teatrale partecipazioni a film per la televisione (RAI, MEDIASET, TSI) e speakeraggi radiofonici (Radio3Rai). Ultimi lavori (2014): “Francesco” regia L. Cavani, prod. RAI e “Squadra Mobile” regia S. Zarmandili, prod. MEDIASET. Collabora, tra gli altri, con: Giancarlo Sepe, Giancarlo Nanni, Claudio Remondi, Riccardo Caporossi, Maurizio Panici, Michele Mirabella, Marco Mattolini, Corrado Pani, Orso Maria Guerrini, Maurizio Micheli, Manuela Kustermann, Nello Mascia, Mariano Rigillo, Monica Guerritore

 

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SPAZIO TRE                                       Università degli Studi

di Teramo 

TEATRO DI CONFINE E NUOVE DRAMMATURGIE

Under 40

Progetto di didattica teatrale del corso di Laboratorio di Comunicazione Teatrale

Mercoledì 20 maggio ore 21,00

Sala Conferenze Facoltà di Scienze della comunicazione 

Campus Coste Sant’Agostino

 

 

rottami

di e con Emanuela Guaiana 

regia  Filippo Dini 

disegno luci Pietro Sperduti 

scenografia e costumi Maria Teresa Padula 

produzione Teatroblue

 

 

Cinque personaggi, una prostituta, un matto, un cane, un lavapiatti straniero e una donna morente. Tutti sono in attesa, in attese segnate dal destino, da ciò che vivono, dalla loro lotta personale del proprio diritto all’esistenza. Sono soli, ma parlano sempre con qualcuno, e in questo dialogo immaginario, spesso frammentato, intravediamo un filo comune che li percorre e sostiene tutti. Con leggerezza si dimenano dentro ad una realtà comune che è quella di una periferia abbandonata e degradata, rimanendo sempre in contatto con la parte  più estrema di loro stessi.

“rottami” sono tutte le anime che si aggirano ai margini, che camminano inconsapevolmente al confine, che aspettano qualcuno che li ascolti e li possa salvare, riuscendo con uno slancio di forza a sopravvivere. L’amore senza il veicolo della parola da parte degli animali ( il cane), l’allegria feticcio di chi batte (la prostituta), l’inadeguatezza che diventa follia (Nello), il lavoro disagiato ed essere sfruttati ( Tiego ), la vecchiaia e la morte (Eterna).

 

Emanuela Guaiana

Nasce a Roma. Nel 1996 si diploma al Liceo Classico e nel1997-1998 frequenta il corso di Recitazione presso il Centro Studi “Enrico Maria Salerno”.

Dal 1996 inizia la sua carriera di attrice.

Recita in:  “Mi piaci perché sei così” diretto da Gabriele Pignotta;rottami” di e con Emanuela Guaiana diretto da Filippo Dini.  Teatro Qurino di Roma,  teatro Cometa Off di Roma, teatro Arvalia di Roma,  Teatro Civico di Sinnai Sardegna, Teatro Comunale di Oppido Lucano in Basilicata; “ italo e fernanda” di federico Pacifici;  “SKYLIGHT” scritto da David Hare diretto da Riccardo Serventi Longhi; “ANTRAGEDIAGONE”   scritto e diretto da Emanuela Guaiana per il festival di Armonia;  “ Il RISCATTO”    diretto da Giampiero Rappa ( Compagnia Gloriababbi Teatro );  “ ANTIGONE”  diretto da Carlo Orlando e Nicola Pannelli; “  TUTTO COME PRIMA”  cortometraggio scritto e diretto da Federico Pacifici 2007;“  ANTRAGEDIAGONE”  autrice, Testo  finalista al Premio Enrico Maria Salerno 2007; “  LETTURE CLASSICHE “   Letture di Marziale e Giovenale per Le antiche Case Romane del Celio a Roma, progetto a cura di Laura Nardi;  “ TRANSITO”  di Flora Farina per la regia di Daniele Petruccioli;“ Il RISCATTO ”  scritto e diretto da Giampiero Rappa ( Compagnia Gloriababbi Teatro) per il  Festival di Asti  e Le Vie dei Festival 2006-2007;  “ RICCARDO III ” diretto da Filippo Dini (Compagnia Gloriababbi Teatro); “  ROTTAMI ” diretto da Eva Cambiale scritto e interpretato da Guaiana Emanuela; “  IL COLORE BIANCO ” diretto da Giorgio Barberio Corsetti e Fatoù Traoreé per le Olimpiadi di Torino 2006; “ L’AVARO ” di Moliere, interpretato e diretto da Gabriele Lavia (Compagnia Lavia); “  ZIO VANJA ” di Cechov, regia di Fortunato Cerlino (Compagnia Fattore K); “  LES SUBLIMES ” Compagnia HVDZ regia di Guy Allocherie durante il festival di confine

 METAMORFOSI fra teatro e circo diretto da Giorgio Barberio Corsetti; “ SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZ’ESTATE ” di W: Shakespeare, regia di Andrea Battistini (Teatro Stabile di Genova); “ L’ANIMA BUONA DEL SEZUAN ” di B. Brecht, regia di Marco Sciaccaluga (Teatro Stabile di Genova); “ UNA STAZIONE DI SERVIZIO ” di Gildas Bourdet, regia di Massimo Mesciulam (Teatro Stabile di Genova); “ Agata e la tempesta ” di Silvio Soldini; “ IL VIZIETTO ” di PATRONI GRIFFI con PAOLO VILLAGGIO e JONNY DORELLI; PUNTATA ZERO regia di ROBERTO CENCI con LA PREMIATA DITTA.

E’ attrice inoltre nella trasmissione  MONOLOGHI prodotta dalla R.A.I per RAISAT

Partecipa a diversi spot pubblicitari (gavazza,star, canone RAI 2011/2012,Pagine Gialle per la regia di Gabriele Muccino e Paolo Virzì);

Dirige il seminario-studio per il festival Inequilibrio esploso 2008 Armunia teatro ed è Assistente alla regia di Marco Mattolini in “CROMOSOMA SIGFRIDO” nell’ambito del Festival Di Todi 1999

 

                                                                 

19/04/2015 22:15 commenti (31)